La possibilità di volare e lavorare in città e sulle persone, senza patentino ma solo con un test online, con droni da 900 grammi che sviluppano fino a 80 joule di energia in caso di impatto, scatena sui social ansie che non hanno nessuna ragione di essere, né dal punto di vista statistico (ce lo dicono i dati degli assicuratori) né dal punto di vista scientifico: il criterio degli 80 joule non è stato scelto a caso ma ha una lunga storia accademica e di ricerca alle spalle. Ecco da dove viene.
Nelle regole europee che stanno arrivando, un lungo processo cominciato la scorsa estate e che si concluderà nel 2022, arriveranno nuovi obblighi (uno fra tutti la necessità di registrare tutti i droni e portare a bordo un transponder interrogabile in tempo reale dalle Forze dell’Ordine)…
Da @DronEzine di Luca Masali – 24.02.2019
Si parla di: regole EASA, droni, folla, assembramenti, categoria open, patentino, leggi, regolamento
Si evolveranno prima o poi le norme e le regolamentazioni legate al patentino dei droni, siamo tra i peggiori in materia nel mondo. Speriamo qualcosa con questo si muova
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Con l’introduzione del regolamento europeo EASA le cose si normalizzeranno nel corso dei prossimi anni. Certo è che ancora la strada è lunga e tortuosa e il settore di per sé è estremamente mutevole, dato soprattutto lo sviluppo tecnologico che mal si concilia con i poco reattivo adeguamento normativo.
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Il problema è sempre lo stesso: immettere nel mercato un prodotto e solo in seguito produrre norme ad hoc. I combustibili fossili non ci hanno ancora insegnato nulla
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